Bologna Piazza Scaravilli, 8 settembre 2016 ore 15.45
In viaggio verso la professione.
Il Corso di preparazione all’Esame di Stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile
Tra le bandiere che volteggiano in un’aria ancora frizzantina, per essere solo agli inizi di settembre, si assiepa un nugolo di ragazzi dal chiacchericcio garbato e leggero: Bologna la Dotta. Le porte trasparenti con il logo dell’Alma Mater Studiorum 1088 si spalancano immediatamente al passaggio, come volessero stringere la mano in segno di benvenuto. I loghi e le informazioni sono sapientemente allocati sui muri in giochi di luci prospettiche; i video appesi alle pareti trasmettono le attività di programmazione.
E poi una grande luce, che non è la luce bianca e fredda, quella luce di un tempo che cozzava contro il grigiore delle aule: adesso nelle aule dell’Università c’è sempre il sole e tutto sembra giallo. Nulla è lasciato al caso. Il giallo, il colore della facoltà di Economia, anche se la facoltà è stata battezzata Scuola di Economia Management e Statistica.
Osservo l’ambiente e solo rispetto a sei mesi fa mi pare sia stata posta in essere un’ottima azione di marketing, ma se mi guardo intorno, travolta da tanta tecnologia mi sento nostalgica della tradizione, dentro un’evidente contemporaneità: il potere dell’Istituzione? Ogni dettaglio è sapientemente curato, anche la guardiola dei pazienti bidelli è così rassicurante, tutta di giallo giocondo.
Tutto è accogliente: l’ambiente, il personale, i giovani studenti che sono seduti ordinatamente sui tavoli con accanto i loro sofisticati palmari. Ed anche le informazioni didattiche digitalizzate di accompagnamento e l’orientamento per il tempo libero sono facili da reperire: insomma davvero tutto perfetto.
La porta dell’aula è aperta e resto sull’uscio attratta per un attimo dal pavimento di un rosso Bologna (tra l’amaranto e lo scarlatto) una colata di smalto perfetta.
E adesso ? Quali parole pronunciare per invogliare, rincuorare, spronare, esortare questi trentanove giovani che sono ai banchi, come alla partenza di una nuova avventura didattica?
I giovani, ovvero «il bene più prezioso della comunità», secondo l’ammonimento di Erasmo. Plutarco scriveva che «i giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere». Questi giovani sono già laureati e se sono arrivati fino a qui, qualcuno avrà certamente contribuito ad accenderle queste fiaccole. E adesso a quale fuoco attingere per mantenerle ancora fiammanti e splendenti?
Questi giovani, che adesso sono trentanove ma che fra qualche giorno, quando si aggiungeranno i nuovi iscritti, saranno ancora di più, hanno fatto una scelta molto impegnativa: vogliono entrare a far parte della Categoria dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e sono determinati a diventare competenti professionisti. Ho l’onore ed il piacere di incontrarli, ma avverto anche la responsabilità di far intendere loro che già per arrivare al primo traguardo – superamento dell’esame di stato – la strada sarà in salita e che, quando si saranno abilitati, il percorso diventerà ancora più arduo. Ci sarà un periodo di «incubazione» (oggi si dice «start-up») prima di avviare l’attività autonomamente.
Insomma, glielo devo dire che la professione di dottore commercialista ed esperto contabile non è mica una passeggiata! E’ un viaggio che dura tutta la vita professionale, costantemente impegnativo, anche se di grande soddisfazione.
In un lampo mi risuona la canzone «uno su mille ce la fa» per citare Morandi che cantava «..se sei a terra non strisciare mai, sei ti diranno sei finito non ci credere, ma quanto è dura la salita..».
Insomma, mi esce qualche battuta per stemperare gli animi e per introdurre il concetto di professionalità in ogni cosa e attività che si pone in essere.
Mi soffermo sul concetto fondamentale della «deontologia», così come riformulato nel nuovo documento, Codice Deontologico entrato in vigore il 1° marzo u.s. e che presenta rilevanti novità tra professionisti e clienti e soprattutto nei confronti dei tirocinanti. Infatti, il professionista ha l’obbligo di riservare al tirocinante un adeguato ambiente di lavoro e di consentirgli di partecipare a convegni e corsi di formazione professionale, nonché di concordare da subito un rimborso spese per lo svolgimento delle sue attività.
Viviamo ormai un po’ tutti nel “3.0”, siamo spesso centrifugati e/o assistiamo impotenti a tante rivoluzione tecnologiche che si susseguono velocemente in così breve tempo (stiamo diventando un poco tutti degli Smombie, neologismo che deriva dalle due parole smarhphone+zombie); siamo estremamente e virtualmente connessi sui social, ma ci stiamo perdendo il rapporto professionale nell’incontro con la persona, nella parola e, soprattutto, nello sguardo (ma gli occhi sono ancora lo specchio dell’anima ?).
Mi rendo conto che mi sono persa nelle mie riflessioni e allora con passo deciso entro in aula per il saluto al docente che avvia i lavori. Velocissimi i ringraziamenti istituzionali che ovviamente sono di rito.
Poi ringrazio questi giovani, perché loro, i giovani, le giovani, loro che sono legati da un fine comune – superare l’esame di stato per entrare a pieno titolo e con orgoglio nella Categoria Professionale di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile -; loro con lo scintillio dei loro sguardi, con la loro pacata energia, con la curiosità e la tenacia di chi si mette in gioco nel desiderio di sviluppare le proprie attitudini; questi giovani, insomma, consentono ai professionisti «diversamente giovani» di credere che la Categoria possa avere ancora tanto da scambiare/sviluppare, in una logica di dare-avere sia all’interno, tra i singoli componenti, sia verso l’esterno con soggetti terzi.
Allora, grazie ai giovani.
Portatori di nuovo, nella propria meravigliosa differenza, che se vista dalla giusta prospettiva, appare quale essa è: differenza che non toglie, ma che anzi aggiunge sempre.
Avanti tutta ai Praticanti, che già in nuce sentono e vogliono essere parte della Categoria. Non passeranno molte lezioni che già in quest’aula saranno estremamente coesi tra di loro, come le dita della mano – usando una metafora – che tutte insieme si stringono e si sorreggono; avranno alimentato una rete di protezione che si chiude a pugno, come una falange macedone o una testuggine romana (ve lo ricordate lo schieramento della fanteria nella storia?).
Quanta forza e quanta solidarietà affiorano su quegli occhi che incrocio e attraverso quegli sguardi già si intravede la determinazione di chi, avendo un obiettivo comune, consapevole del rischio che dovrà affrontare, cercherà in uno spirito di condivisione di addivenire alla realizzazione di quell’obiettivo, di quel sogno: potersi chiamare dottore commercialista o esperto contabile ed entrare a pieno diritto, con orgoglio e con passione, nella Categoria.
Questo è il valore aggiunto che mi auguro che questi giovani neo-laureati, trentanove o più che saranno, sapranno cercare e trovare nel corso di preparazione all’esame di stato: incontrarsi come Persone, favorendo lo sviluppo di reti di Conoscenza e di Saperi, nella Consapevolezza che il viaggio verso la Professione forse sarà meno arduo.
La campanella è suonata: buon lavoro e in bocca al lupo!
Isabella BOSELLI – Responsabile Corso preparazione all’Esame di Stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile – Ordine e Fondazione dei Dottori Commercialisti di Bologna